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ritratto d'artista

Mostratemi una recinzione alta dieci metri,

e io vi mostrerò una scala di undici metri, proprio sul confine

(J. Napolitano, U.S. Department of Homeland Security)

CONFINE, limite di una regione, zona di transizione, costa, crinale, fiume bordo, steccato. Ma anche frontiera morbida e permeabile, tracciato che crea spazi contigui. Varco. Tra paesi, geografie, stati, discipline e arti. Forme liquide e linguaggi che sconfinano per raccontare storie diverse: della terra e i suoi muri, dell’indissolubile relazione fra uomo e potere. Di figli che pagano per le colpe dei padri. Di amori spezzati e morti accidentali. Di pianeti scomparsi e formiche elettriche. E pesci che cadono dal cielo.

Dal 28 marzo al 10 aprile lacasadargilla traccia un filo rosso tra Teatro India e Teatro Argentina per ripensare con spettacoli, mise en espace, istallazioni visive e sonore, stazioni radiofoniche on-air e balere galattiche i CONFINI della città. Lo farà nell’ambito della rassegna RITRATTO D'ARTISTA, dedicata dal Teatro di Roma al lavoro della compagnia.

Per quest’occasione lacasadargilla ridisegna - grazie a Elio De Capitani nel ruolo di Lear - LEAR DI EDWARD BOND, (ri)scrittura contemporanea della celebre opera shakespeariana. Questo LEAR, in cui tutto gira intorno a un muro, racconta la violenza in in ogni sua forma, racconta della resistenza, e dell’orrore di ogni guerra. E di tutti quei recinti sempre più claustrofobici in cui è imprigionata la nostra Storia. E insieme a questo LEAR altre storie: quelle disabitate dall’uomo come noi lo conosciamo di IF/INVASIONI (dal) FUTURO*003, il misterioso viaggio ‘genealogico’ sulle eredità e sull’abbandono di WHEN THE RAIN STOPS FALLING, la stazione radio orbitale ASTRONAVE51, e infine il testo cult, linguisticamente esplosivo e politicamente scorretto de la GUIDA GALATTICA PER GLI AUTOSTOPPISTI. Per ritrovare negli spazi aperti del teatro, WALLONWALL fotografie di frontiere fuori formato di Kai Wiedenhöfer. Un viaggio tra architetture, generi, scritture, classici della fantascienza o testi inediti di drammaturgia contemporanea che prova a riflettere sul nostro futuro con una torsione sul passato per scoprirne le radici sparse e annodarle in un solo lungo racconto teatrale.

 

Se nel 2015 LINEE DI CONFINE - progetto multidisciplinare costruito intorno al pensiero di Edward Bond - parlava di tutti quei muri, tangibili o meno, su cui si sono edificate le nostre società, quest’anno CONFINI vuole approfondirne la ricerca e scandagliare la permeabilità di questi limiti spaziali, tematici e immaginativi

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